Gas: la Germania va in solitaria, l'ira di Draghi
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Gas: la Germania va in solitaria, l’ira di Draghi

Olaf Scholz

La questione energetica ha diviso l’Unione europea.

L’Ue, che fino ad ora ha cercato soluzioni comuni per far fronte al rincaro del prezzo del gas, si è spaccata. A dare uno strappo è stata la Germania con lo scudo di 200 miliardi di euro per frenare i prezzi del gas. La misura nazionale presa da Berlino ha irritato gli altri governi europei. Tra questi soprattutto il premier Draghi, promotore del price cap europeo. La Germania è sempre stata scettica su questa misura e ha deciso di proseguire da sola nonostante la volontà degli altri paesi a trovare una soluzione unica.

Ieri il cancelliere Olaf Scholz ha annunciato che il governo tedesco stanzierà 200 miliardi di euro per proteggere famiglie e imprese dall’aumento del prezzo del gas. “Il governo tedesco farà tutto ciò che è in suo potere per abbassare i prezzi” ha detto il cancelliere. “Ora stiamo mettendo in piedi un grande ombrello difensivo… che doteremo di 200 miliardi di euro”.

“Siamo economicamente forti e mobilitiamo questa forza economica quando è necessario” tuonano da Berlino contro la “guerra energetica” lanciata da Putin. La Germania ha quindi optato per un ombrello difensivo nazionale per il prezzo del gas usando fondi che prescindono dal normale bilancio, come ha dichiarato il ministro dell’economia tedesco.

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Anche a causa di questa mossa di Berlino frena anche la proposta del gas price cap al tavolo del consiglio straordinario dell’Energia di oggi. Secondo la Commissione Ue questa misura sarebbe troppo radicale. Questa linea però oggi è condivisa da 14 paesi. “Davanti alle minacce comuni, non possiamo dividerci a seconda dello spazio nei nostri bilanci nazionali, serve solidarietà”, ha avvertito il premier Mario Draghi. I paesi europei devono essere “compatti, determinati e solidali”.

Stessa linea di pensiero di chi succederà all’ex banchiere. “Nessuno Stato membro può offrire soluzioni efficaci e a lungo termine da solo in assenza di una strategia comune, neppure quelli che appaiono meno vulnerabili sul piano finanziario” ha detto Giorgia Meloni.

La Commissione Ue ora lascia l’onere ai singoli paesi di calmierare i prezzi perché ritiene troppo rischiosa un tetto comune. Ma questo porta ad una divisione interna all’Europa facendo una divisione tra chi ha spazio fiscale, come la Germania e chi no.

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ultimo aggiornamento: 30 Settembre 2022 15:07

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